La tradizione la vuole costruita prima dell'anno Mille sulle fondamenta di un tempio dedicato a Plutone ( gli dèi degli Inferi, Sub Manis appunto).
L'abbazia era un ente religioso, sociale e civile del tutto autonomo, con una propria costituzione che andava a regolare la vita di comunità, formata da non meno di dodici religiosi.
Tra i pezzi pregiati che si trovavano incastonati sulla facciata della badia ricordiamo il bassorilievo marmoreo coevo alla chiesa raffigurante Cristo in trono tra gli arcangeli, poi traslato in basilica a Sarsina a decorare il frontone dell'altare maggiore ed il grifone alato in cotto, ora all'interno del Museo Diocesano di Arte Sacra, sempre a Sarsina.
Per molto tempo lasciata alla mercè dell'incuria e degli agenti atmosferici, dal 2006 é stata oggetto di un interessante percorso di restauro fortemente sostenuta dalla comunità locale, fino alla costituzione dell'associazione “Amici della Badia” che si occupa di valorizzazione e di promozione del bene, attraverso l'organizzazione di eventi e di campagne di sensibilizzazione.
La suggestione ed il fascino della badia sono indiscutibili, complici anche la monumentale rovere ed il cimitero sullo sfondo che le conferiscono un'aurea magica e che la rendono lo scenario ideale per ogni pellegrino o cicloturista in cerca di una connessione tra l'anima e la natura.