Già alla fine dell’800 venne affidato all’architetto Cesare Spighi - una personalità di spicco tra quelle operanti nella Toscana del tempo- il compito di progettare una nuova chiesa, essendo l'attuale divenuta pericolante e troppo piccola per ospitare i fedeli: nel 1936 venne consacrata, così, la chiesa di San Pietro in Vinculis.
La struttura interna della chiesa si sviluppa su una navata centrale e due laterali, a ricalcare la classica architettura romanica, ma il campanile e la cupola- per vincoli antisismici- furono ridimensionati rispetto al disegno originale.
La chiesa conserva alcune opere d’arte, tra cui la "Madonna con il Bambino e i Santi", un Crocifisso in terracotta invetriata (realizzato tra il 1530 e il 1566 da Girolamo della Robbia), un Crocifisso dipinto a tempera su tela ed applicato su tavola sagomata incorniciata d’argento, risalente al ‘400, realizzato recentemente dal pittore Carmelo Puzzolo.
La chiesa di San Pietro in Vinculis, insieme ai cimiteri monumentali di Bagno di Romagna e di San Piero in Bagno, alle scuole elementari e al palazzo Rivalta-Paganelli rappresentano solo alcuni esempi dalla lunga lista di lavori di riqualificazione urbanistica e di valorizzazione storico-artistica che il potere "centrale" toscano realizzò - tra fine Ottocento ed inizio Novecento- per questo territorio