Il Santuario, posto sul colle di Corzano (678 slm) che domina l'alta valle del Savio, è sorto nella metà dell'Ottocento per conservare e venerare un'immagine della "Madonna col Bambino", raffigurata in un affresco quattrocentesco all'interno di una chiesetta che si ergeva tra le rovine del castello abbandonato.
Nel 1835 la Madonna di Corzano, invocata dal popolo, fece cessare i forti terremoti contribuendo a rinsaldare la devozione dei cittadini: allora si intrapresero lavori che cambiarono la fisionomia della chiesetta e del colle sottostante.
Nel 1923 l'affresco raffigurante la Madonna col Bambino e S. Caterina d'Alessandria fu distaccato dal muro dove era posto e collocato in una teca di legno; negli anni Settanta sono stati effettuati lavori di consolidamento e restauro di tutto il santuario che minacciava crolli.
Dal lato opposto del colle sorgono i resti dell'antico castello – o più propriamente castrum-, la cui porta di accesso, ancora ben visibile, si erge in direzione del borgo di Bagno di Romagna.
Fu barbaramente saccheggiato e messo a ferro e fuoco dai Lanzichenecchi nel 1527, mentre si dirigevano a Roma: rappresentava, infatti, grazie alla sua posizione strategica all'incrocio delle strade che provenivano da Forlì e da Cesena, un vero e proprio crocevia di soste e di rifornimenti.